Il sentimento dello spazio e del tempo delle fotografie di Serena Clessi risponde
a codici particolari, che sembrano travalicare la realtà. Come correttamente l’artista indica, si tratta di “metaluoghi”: quasi cartoline provenienti da un viaggio in luoghi “altri”, nei quali accadono cose normali ma al tempo stesso speciali: i cavalli si posizionano sul terreno come note musicali su uno spartito, gli alberi hanno forme molto attraenti e gli animali anche, siano essi veri o finti, le architetture e gli oggetti costruiti dall’uomo e perfino le piccole figure umane sembrano giocattoli. Come se il mondo con i suoi paesaggi fosse un immenso variegato parco giochi pieno di sorprese. La luce anima queste fotografie cariche di stupore per la fiaba che il mondo può mettere in scena. I paesaggi di Serena Clessi sono veri in tutto e per tutto, ed è l’essenza stessa dell’immagine fotografica a incaricarsi di renderli irreali, o almeno stra-ordinari.
— Roberta Valtorta
Il sentimento dello spazio e del tempo delle fotografie di Serena Clessi risponde a codici particolari, che sembrano travalicare la realtà. Come correttamente l’artista indica, si tratta di “metaluoghi”: quasi cartoline provenienti da un viaggio in luoghi “altri”, nei quali accadono cose normali ma al tempo stesso speciali: i cavalli si posizionano sul terreno come note musicali su uno spartito, gli alberi hanno forme molto attraenti e gli animali anche, siano essi veri o finti, le architetture e gli oggetti costruiti dall’uomo e perfino le piccole figure umane sembrano giocattoli.
Come se il mondo con i suoi paesaggi fosse un immenso variegato parco giochi pieno di sorprese. La luce anima queste fotografie cariche di stupore per la fiaba che il mondo può mettere in scena. I paesaggi di Serena Clessi sono veri in tutto e per tutto, ed è l’essenza stessa dell’immagine fotografica a incaricarsi di renderli irreali, o almeno stra-ordinari.
— Roberta Valtorta
Il sentimento dello spazio e del tempo delle fotografie di Serena Clessi risponde a codici particolari, che sembrano travalicare la realtà. Come correttamente l’artista indica, si tratta di “metaluoghi”: quasi cartoline provenienti da un viaggio in luoghi “altri”, nei quali accadono cose normali ma al tempo stesso speciali: i cavalli si posizionano sul terreno come note musicali su uno spartito, gli alberi hanno forme molto attraenti e gli animali anche, siano essi veri o finti, la architetture e gli oggetti costruiti dall’uomo e perfino le piccole figure umane sembrano giocattoli. Come se il mondo con i suoi paesaggi fosse un immenso variegato parco giochi pieno di sorprese. La luce anima queste fotografie cariche di stupore per la fiaba che il mondo può mettere in scena. I paesaggi di Serena Clessi sono veri in tutto e per tutto, ed è l’essenza stessa dell’immagine fotografica a incaricarsi di renderli irreali, o almeno stra-ordinari.
— Roberta Valtorta
Anno 2009-2020
Esposizione Fondazione Fotografia Modena curata da Filippo Maggia, 2010
Awards Premio Special 2010, Fondazione Fotografia Modena
Tecnica Fotografia Digitale
Edizione 1/5
Anno 2009-2020
Esposizione Fondazione Fotografia Modena curata da Filippo Maggia, 2010
Awards Premio Special 2010 Tecnica Fotografia Digitale Edizione 1/5
Anno 2009-2018
Esposizione Fondazione Fotografia Modena curata da Filippo Maggia, 2010
Awards Premio Special 2010
Tecnica Fotografia Digitale
Edizione 1/5
— Havana, Cuba
— Singapore, Malaysia
— Singapore, Malaysia
— Watamu, Kenya
— Cappadocia, Turkey
— Cappadocia, Turkey
— Maasai Mara, Kenya
— Maasai Mara, Kenya
— Courmayeur, Italy
— Central Park, New York,
— Trinidad, Cuba
— Maasai Mara, Kenya
— Maasai Mara, Kenya
— Folegandros, Greece
— Folegandros, Greece
— Central Park, New York
— Varadero, Cuba
— Barcelona, Spain
— Marciana Marina, Italy
— Milan, Italy
— Marrakech, Morocco
— Berlin, Germany
— Folegandros, Greece
— Matera, Italy
— Havana, Cuba
— Hamburg, Germany
— Trinidad, Cuba
— Santorini, Greek
— Stockholm, Sweden